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Il perchè di questo blog
Navigando su Internet, nell'era dei Social Network, mi sono imbattuto più e più volte in una citazione di una frase famosa o di un aforisma. Mi sono sempre chiesto cosa ci sia dietro: da questa domanda, nasce questo blog.

martedì 17 febbraio 2015

Il colore è un mezzo di esercitare sull'anima un'influenza diretta. Il colore è un tasto, l'occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima lo strumento dalle mille corde

Vasilij Vasil'evič Kandinskij (Mosca, 16 dicembre 1866 del calendario gregoriano – Neuilly-sur-Seine, 13 dicembre 1944), è un notissimo pittore russo, fra i creatori dello stile pittorico della corrente artistica dell' "Astrattismo".

Kandinskij era affascinato dalla forza emotiva della musica, che considerava la migliore forma di comunicazione. In effetti, la musica permette all'ascoltatore una certa libertà d'immaginazione e di interpretazione, non in base al descrittivo ma piuttosto sulle qualità astratte. Kandinskij ha cercato di riprodurre in pittura una sorta di struttura dinamica che ricorda la musica.

I termini "Composizione" e "Improvvisazione", che ha utilizzato per alcune opere astratte, implicano infatti una metafora con la musica. In particolare, "Composizione VI" e "Composizione VII" sono la migliore dimostrazione dell'influenza della musica di Schöenberg. I dipinti sono caratterizzati da un'esplosione svariata di forme e colori, che sembrano emanati da alcune “fonti”, che possono essere interpretate come centri delle composizioni, distinte in sequenza dallo spettatore in una sorta di subliminale processo dinamico guidato. Una delle principali caratteristiche, molto interessanti di questi dipinti di grandi dimensioni, nella nostra prospettiva, è la esplicitamente desiderata uguale distribuzione di interesse e rilevanza per tutto il dipinto e l'assenza di enfasi su qualsiasi area particolare.


Kandinskij, respingendo il sistema gerarchico figurativo, abbraccia le voci polifoniche della musica atonale di Schöenberg. Per Kandinsky la tavolozza stessa è un'opera d'arte: una magia che si materializza poi sulla tela, dando vita ad un'alchimia tra colori che l'artista paragona ad un incontro roboante tra mondi diversi. I colori sono dunque simili a creature viventi e si traducono in un'esperienza spirituale.

Dal punto di vista della teoria dell'informazione, questo concetto si riflette nella distribuzione di probabilità della tavolozza dei colori. Oggettività scientifica e misure quantitative si mostrano essere strumenti essenziali per interpretare il
contenuto dei quadri astratti.

Ad esempio, è ben noto, nella relativa letteratura scientifica, la possibilità di effettuare un'analisi frattale di quadri di Pollock [1]. In tal caso, mentre il significato dei disegni creati dall'artista è controverso, alcuni ricercatori sono stati in grado di descrivere quantitativamente la natura frattale dei dipinti.


In passato, nelle mie attività di ricerca accademica, mi sono occupato anche di questi aspetti: per maggiori approfondimenti, vi rimando ad un mio lavoro dal titolo "Le opere d'arte come reti complesse cognitive", fondato su una originale formulazione del concetto di Complessità Neurale.

[1] Tononi G., Sporns O., Edelman G.M., A measure for brain complexity: relating functional segregation and integration in the nervous system, in Proc. Natl. Acad. Sci., vol. 91, pp. 5033-5037, 1994

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