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Il perchè di questo blog
Navigando su Internet, nell'era dei Social Network, mi sono imbattuto più e più volte in una citazione di una frase famosa o di un aforisma. Mi sono sempre chiesto cosa ci sia dietro: da questa domanda, nasce questo blog.

domenica 15 febbraio 2015

A Fra', che te serve?

Chi ha vissuto la Prima Repubblica, non può non ricordare questa frase. Il Fra' è Franco Evangelisti, braccio destro di Giulio Andreotti all'epoca della Democrazia Cristiana.

Erano gli albori degli anni '80, nel dettaglio il 28 Febbraio del 1980.
Franco Evangelisti, già sindaco di Alatri, parlamentare di lungo corso, dirigente nazionale DC, appartenente alla "corrente andreottiana" (la ricordate, nel film "Il Divo"?) ed al tempo ministro della Marina Mercantile nel Governo Cossiga I, si trova a rilasciare un'intervista all'allora giornalista de La Repubblica, Paolo Guzzanti (si, lui, il padre di Corrado, Sabina e Caterina).

Qui, racconta di come avesse ricevuto finanziamenti illeciti da Gaetano Caltagirone, famosissimo imprenditore edile romano ("palazzinaro", si direbbe nella capitale) nonchè cugino di Francesco Gaetano Caltagirone, suocero di Pier Ferdinando Casini.

Un rapporto particolare, evidentemente, quello fra Evangelisti e Caltagirone, perchè, ad ogni telefonata, l'imprenditore non rispondeva mica con un "ciao" o un "buongiorno", bensì con il famoso "A Fra', che te serve?". Il perchè di quello strano saluto è abbastanza chiaro...

Evangelisti fu un precursore. Per la prima volta nella storia repubblicana, si spalancava la scena su finanziamenti illeciti ai partiti. Un po' l'antipasto, dieci e più anni prima, della arcinota Tangentopoli.

Le indagini erano partite nel Settembre del 1977. Si appurò che imprenditori e uomini politici erano coinvolti in finanziamenti illeciti alla Democrazia Cristiana attraverso l'uso di fondi dell’Istituto di credito delle Casse di risparmio italiane (Italcasse). All'avvio delle attività di approfondimento da parte della magistratura seguirono quasi subito le dimissioni dell'allora direttore dell'Italcasse, il democristiano Giuseppe Arcaini. Vennero arrestati anche i banchieri Edoardo Calleri di Sala e Giordano Dell’Amore.

Francesco e Gaetano Caltagirone, coinvolti nel sistema, furono destinatari di un mandato di cattura per bancarotta fraudolenta un mese prima, più o meno, dell'intervista di Evangelisti a La Repubblica.

Poco prima della sua morte, Evangelisti riferì alla magistratura di un presunto incontro segreto avvenuto fra Giulio Andreotti e il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa durante il quale i due avrebbero parlato del memoriale completo di Aldo Moro scritto da quest'ultimo durante la sua prigionia ad opera della Brigate Rosse, e contenente rivelazioni altamente compromettenti per Andreotti.


Commento personale

I rapporti fra Evangelisti ed Andreotti, fino ad allora davvero strettissimi, si raffreddarono incredibilmente (c'era da aspettarselo, che ne dite?). Quando, però, nel 1993 Evangelisti venne ricoverato alla Clinica Quisisana per l'emorragia cerebrale che poi lo stroncò, Andreotti non si fece attendere. Scrisse Concita de Gregorio, in quei mesi, sulle pagine de La Repubblica (ancora?!?):

«Giovedì scorso però, appena si è saputo del ricovero, Andreotti ha varcato il portone della Quisisana, la clinica romana di Ciarrapico dove Evangelisti è entrato già in coma. È arrivato solo, è salito al terzo piano, dopo pochi minuti se ne è andato in silenzio. Per una settimana ha mandato il suo autista a chiedere notizie. Ieri è tornato un attimo, prima che arrivassero i parenti e i giornalisti. “È rimasto pochissimo, il tempo di entrare e scappare”, racconta un'infermiera. Uno dopo l'altro spariscono gli uomini dell'andreottismo, resta solo Andreotti».

Quando si dice: l'amicizia!

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