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Ritratto di Alessandro Manzoni, Francesco Hayez (1841), Pinacoteca di Brera, Milano. |
Contenuti ai versi 31-32 dell'ode, la frase è divenuta d'uso comune per indicare come alle generazioni future (i posteri) toccherà giudicare (l'ardua sentenza), nel bene o nel male, l'agire odierno.
Combattuto fra il rifiuto dell'aspetto dittatoriale napoleonico e la visione anti-asburgica di un'Italia unita sotto il vessillo del Bonaparte, Manzoni non prese mai apertamente posizione pro o contro Napoleone quando era in vita.
Nella sua ode, anche dopo la morte dell’imperatore sembra astenersi dal giudicarlo, e lo fa proprio attraverso il celebre verso ivi riportato. In realtà, nell'ode traspare il favore di Manzoni anche se il verso – diventato modo di dire – ha oggi un valore dubitativo.
Fu vera gloria? Ai posteri31
L’ardua sentenza: nui32
Chiniam la fronte al Massimo33
Fattor, che volle in lui34
Del creator suo spirito35
Più vasta orma stampar.36
L’ardua sentenza: nui32
Chiniam la fronte al Massimo33
Fattor, che volle in lui34
Del creator suo spirito35
Più vasta orma stampar.36
Commento personale
Ovviamente, come per ogni cosa riportata sulla bocca di tutti, non sempre l'aforisma viene correttamente citato. Un esempio lo trovate su Yahoo Answers, dove la storpiatura genera "Ai postumi l'ardua sentenza"...Poco male, se pensate che io stesso, con i miei orecchi, ho sentito: "Ai poster, larga sentenza"...
Ad maiora.
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