Ritorno con una frase latina, che resa in italiano fa più o meno "Così passa la gloria del mondo".
Questa è una frase che, secondo il rito tradizionale, il cerimoniere ripete tre volte davanti al pontefice neoeletto, mentre fa bruciare un batuffolo di stoppa in cima a una canna d'argento. Oggi questo rito è abolito.
La frase (anche nella forma abbreviata sic transit) resta nel linguaggio comune e viene pronunciata, in occasioni meno solenni, e talvolta in tono scherzoso, con riferimento alla caducità delle cose umane.
Una forma diversa, ma che nel linguaggio odierno ha più o meno il medesimo significato, sta nella locuzione Vanitas vanitatum et omnia vanitas (in italiano, "vanità delle vanità, tutto è vanità"), tratta dalla versione in latino del Qohelet (o Ecclesiaste, 1, 2; 12, 8), un libro sapienziale dell'Antico Testamento. Ma questa, è un'altra storia...
Questa è una frase che, secondo il rito tradizionale, il cerimoniere ripete tre volte davanti al pontefice neoeletto, mentre fa bruciare un batuffolo di stoppa in cima a una canna d'argento. Oggi questo rito è abolito.
La frase (anche nella forma abbreviata sic transit) resta nel linguaggio comune e viene pronunciata, in occasioni meno solenni, e talvolta in tono scherzoso, con riferimento alla caducità delle cose umane.
Una forma diversa, ma che nel linguaggio odierno ha più o meno il medesimo significato, sta nella locuzione Vanitas vanitatum et omnia vanitas (in italiano, "vanità delle vanità, tutto è vanità"), tratta dalla versione in latino del Qohelet (o Ecclesiaste, 1, 2; 12, 8), un libro sapienziale dell'Antico Testamento. Ma questa, è un'altra storia...